Niente è dove la parola manca

11 01 2011

 

 

Le parole possono avere un potere straordinario e trasformativo, nel bene e nel male. Uno studio dell\\’antropologo Bob Levy svolto negli anni Cinquanta a Tahiti ha messo in luce come qui vi fosse un tasso di suicidi più alto che altrove. Analizzando la situazione si scoprì che i tahitiani non possedevano parole per indicare la sofferenza morale, per esprimere ed espellere la sofferenza in modo innocuo per se stessi. Chi non ha le parole per risolvere i problemi e per dire le cose importanti della vita, come i criminali sprovvisti di termini (e dunque concetti) che indichino vergogna e sofferenza, reagisce con gli atti a ciò che non può dire a parole.

viaLa manomissione delle Parole di Gianrico Carofiglio.





8 cose su di me

7 07 2007

Colgo l’invito di Vittorio e scrivo anch’io 8 cose che non sapete di me.

1. Tanti mi chiamano dottore, ma io non sono laureato. Ho studiato ad un istituto professionale per fare il cuoco, poi ho dato tre esami a filosofia. Per coerenza ho iniziato a lavorare nel negozio dei miei come cassiere e magazziniere.

2. Non ho studiato informatica e quel poco che faccio in HTML e altro l’ho imparato da autodidatta. Smentiti anche quelli che mi chiamano “informatico”.

3. Sono stato per tanti anni ateo, anticristiano e anticlericale. Poi l’incontro con il Signore ha cambiato la mia vita.

4. Odio il mare (quando il sole cuoce preferirei lavorare piuttosto che essere in vacanza), ma ci sono sempre andato d’estate per accontentare amici e fidanzate. Quest’anno finalmente, dopo una settimana a Medjugorje, vado in Norvegia.

5. Dal 1992 scrivo poesie che nessuno ha mai letto.

6. Odio la definizione “web 2.0”. Per me non è altro che il solito web. Solo che finalmente si comincia a capire a cosa serve.

7. L’altro mese stavo per mollare tutto e andare a fare il dipendente. Ho scritto anche un CV e l’ho pubblicato su Monster. Poi mi sono calmato.

8. Non amo particolarmente certi assunti concettuali della memetica (l’avevo scritto qui tempo fa). Però queste “8 cose” sono una chiacchierata tra amici e non una “ideavirus”. Quindi: ben vengano! Ah, dimenticavo. Non vado pazzo neanche per l’usanza, importata dai markettari americani, di mettere sempre un numero davanti ad un argomento: le 7 proprietà dello yogurt, i 5 colori della salute, le 10 regole della newsletter perfetta. Però, per lo stesso motivo, qui mi piace.

Avendo re-iniziato a bloggare da poco, il mio blogroll è piuttosto scarno. Passo il meme a Martina e Maurizio.





FreeIQ. Il marketplace delle idee

28 06 2007

“Crediamo che ognuno conosce qualcosa che ha valore per qualcun altro”. Così recita l’introduzione a FreeIQ un posto nella rete dove condividere idee e conoscenza.

Le conoscenze, le idee e le informazioni che hanno più valore sono quelle che vengono valutate tali dagli altri appartenenti alla community.

Si possono presentare le proprie idee in formato testo (e-book), audio o video. Così come da sempre chi si occupa di un argomento a livello professionale (consulenti, lavoratori di un determinato settore) scrive articoli, blog e altro a livello gratuito, anche su FreeIQ è possibile diffondere idee e studi per poi eventualmente chiedere compensi per consulenze vere e proprie o per approfondimenti. Anche se alcuni paper di professionisti sono già a pagamento.